Quasi dieci anni di attività per una startup che ormai non lo era più. Poi, un po’ inaspettata, è arrivata il 3 luglio la notizia della chiusura di Mosaicoon.
La parabola di questa società siciliana era stata presa come esempio di un’idea vincente, nata in un territorio difficile, e che era riuscita a farcela ad affermarsi, macinando successi e riconoscimenti nel corso del tempo. Non è andata esattamente così, però. Andiamo a ripercorrere le tappe principali dell’ascesa – e poi del declino – dell’azienda attiva nel settore del video marketing.
L’idea di Ugo Parodi Giusino
Siamo all’inizio degli anni Duemila e l’allora diciottenne Ugo Parodi Giusino mette su una casa di produzione video. Pian piano converte quell’attività al marketing per il web e nel 2010 nasce Mosaicoon.
L’idea è mettere a disposizione dei brand, anche quelli più affermati, un servizio che ottimizzi la comunicazione e realizzi delle campagne video efficaci, pensate per rimbalzare in rete. La concorrenza è molta, ma il founder crede nel suo progetto e sfida da Mondello i grandi competitor.
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